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Proviamoci ancora, e ancora!

Più che di una metodologia in senso stretto, l’educazione positiva si caratterizza come un approccio nei confronti del bambino, per il quale assumono un valore inestimabile gli interventi educativi basati sulla lode al comportamento positivo e volti ad incoraggiare tutti i tentativi di sperimentare ogni ambito di crescita.

È nei primi anni di vita, infatti, che il bambino acquisisce consapevolezza di quanto l’apprendimento e la conoscenza possano essere gratificanti e stimolanti e vengono gettate le basi per lo sviluppo della motivazione.

Con maggiore probabilità è possibile sviluppare e portare avanti attività e programmi educativi di qualità in un ambiente ricco di stimoli, in cui il bambino viene rispettato nella sua unicità e costantemente incoraggiato a pensare, osservare ed esplorare.

Scegliere di utilizzare la lode e la gratifica del comportamento positivo, significa porre in rilievo le capacità e i talenti, anche in caso di “insuccesso”. In questo modo il bambino viene gratificato per i suoi progressi quotidiani e incitato con fiducia ad agire nuovamente. 

Puntando sui punti di forza, invece che su quelli di debolezza si danno ai bambini gli strumenti per migliorarsi e per potenziare la propria autostima, sicurezza, inventiva e altruismo necessari per rielaborare l’accaduto, senza farsi travolgere emotivamente da eventuali fallimenti, che diventano occasioni per migliorare.

Il clima che si viene a creare in una situazione di educazione positiva è un clima di fiducia: la serenità e l’ottimismo prendono il sopravvento anche in situazioni per il bambino “problematiche”.

La valenza pedagogica del nido e, dunque, la sua qualità, si gioca sulla sua capacità di proporsi come ambiente sicuro, generoso dal punto di vista affettivo, ricco di occasioni sociali e di situazioni di apprendimento. In tale contesto, il piccolo si sente positivamente accolto, libero di esprimersi in piena serenità, facendo leva sulla stima e la considerazione che l’adulto mostra di possedere, fondamentale per sostenere la motivazione all’apprendimento. 

Solo in questo modo, inoltre, il bambino soddisfa il suo naturale desiderio di porsi, lungo il processo di crescita e conoscenza, in relazione costruttiva e positiva con l’educatore.

Un bambino sicuro di sé e dell’ambiente che lo circonda è certamente più motivato ad imparare dalla realtà e a relazionarsi con gli altri.

E’ dimostrato, infatti, che i bambini che vivono relazioni improntate alla sicurezza e alla fiducia, presentano minimi livelli di attivazione dell’ormone dello stress, anche quando sono coinvolti in situazioni critiche o potenzialmente dannose, confermando come contesti educativi positivi possano prevenire o invertire gli effetti dannosi dello stress. 

Ne deriva che le azioni educative improntate a comportamenti positivi, mirati a infondere sicurezza e motivazione, possono incidere in modo significativo sullo sviluppo di condotte pro-sociali, che costituiscono competenze indispensabili nella progressiva costruzione dell’identità adulta.